Tempo Intermedio

Ogni trasformazione è destinata ad aumentare i ricordi. Io ho scelto di fissare su pellicola il mondo che ho osservato.

“Tempo intermedio” (2018-2022) è un progetto che nasce dalla consapevolezza che siamo all’inizio di un percorso che cambierà l’ambiente, l’energia, la società, il lavoro e molto altro. Un cammino che, per la prima volta, non abbiamo deciso in autonomia ma che ci viene imposto dalla natura, della quale ci siamo collettivamente dimenticati di far parte.

Possiamo, attraverso un viaggio a ritroso nel tempo, osservare i segni che abbiamo lasciato sul territorio e riconoscerne le singole fasi evolutive. Il progresso economico e sociale ha fuso e stratificato con frequenza sempre più ravvicinata elementi architettonici e tessuto paesaggistico, entrambi segnati da mutamenti radicali della società. “Tempo intermedio” è quel periodo racchiuso tra le trasformazioni che si sono susseguite.

In questo lavoro la presenza dell’uomo rappresenta un’eccezione. Ho pensato di renderlo protagonista attraverso la sua assenza. Dov’è? Che cosa sta facendo? Che cosa cancellerà e cosa invece nuovamente costruirà? Quali altri segni inciderà sul territorio? Sono le domande che ho cercato di pormi.

Non puoi metterti in viaggio con la macchina fotografica e pensare di raccontare un territorio. Devi scegliere le mete, pianificare i viaggi da remoto e magari ripeterli in diversi momenti dell’anno o in diverse ore del giorno. Ho progettato, quindi, ogni singolo spostamento concedendomi, però, il tempo per sviluppare l’antitetico approccio creativo che avevo scelto in origine per questo racconto: “l’errare riflessivo”. Ho percorso gran parte delle strade del nostro Paese, mosso da quella curiosità che mi ha spesso spinto a deviare dal percorso stabilito, convinto che dietro ogni bivio avrei potuto trovare una nuova interessante “traccia lasciata dall’uomo”.

Questo lavoro è in gran parte il risultato della libertà che ho saputo prendermi dagli schemi progettuali studiati a tavolino.