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ARCHETIPo

Viaggiare ti permette di immagazzinare immagini e trasformarle in informazioni. Devi riorganizzarle per comporre il tuo quadro complessivo.

In questo viaggio la ricerca degli ARCHETIPI, intesi come eterni modelli delle cose, è stata una parte fondamentale assieme alla ricerca del minimo comune denominatore che li rende tali.

COABITAZIONE

In viaggio verso la Capitale, l’intenzione è di scattare nell’alto Lazio e in Umbria.

Come consuetudine non arrivo direttamente alla meta programmata, preferisco passare del tempo nei dintorni. Il progetto lo richiede, puoi pianificare da remoto il dettaglio ma non puoi sostituirlo con la visione d’insieme che ti trasmette l’osservazione.

L’orizzonte è dolce e per nulla mosso, coltivato ma ogni tanto interrotto da strutture che poco hanno a che fare con esso.

Inizio a riflettere sul concetto di COABITAZIONE di più realtà negli stessi territori.

CONSUMO

Iper, mega, maxi. Siamo diventati dei “supereroi” del CONSUMO.

Quasi tutto quello che ci circonda ci ricorda che dobbiamo consumare per crescere. Qual è la via maestra per raggiungere la sostenibilità?

ECOSOSTENIBILItà

Gli stimoli sono continui, ti vengono incontro e si mettono a fuoco da soli.

Dalle scelte che facciamo ogni giorno dipende la sostenibilità del nostro pianeta.

La conoscenza dovrebbe dettarci le decisioni corrette e i materiali ECOSOSTENIBILI da impiegare.

Questa fabbrica di Linoleum a Narni è attiva dal 1897 e produce pavimentazioni con materie prime naturali.

INFINITO

un otto orizzontale, come la pista delle macchinine che usavamo da bambini, ecco il simbolo dell’INFINITO.

Questo concetto così distante dalla natura umana può essere applicato all’Energia se per produrla scegliamo l’uso di fonti rinnovabili.

Questa centrale a Russi produce energia perenne per 83.000 famiglie ovvero oltre 190.000 individui.

NATURA

Mi sono sentito Santiago quando ho visto questo pesce sulla spiaggia di Priolo.

Un po’ perché sto accingendomi a diventare un vecchio ma soprattutto perché ammiro profondamente quella NATURA che lotta per la sua sopravvivenza nonostante la nostra presenza.

OCCUPAZIONE

Lo spazio riservato al lavoro, il suo rapporto con l’uomo e il tempo che vi trascorre sono aspetti primari di questa ricerca.

Il polo chimico di Ravenna, la sua coesione con il mare che ha reso possibile una organizzazione infrastrutturale efficiente fin dagli anni ’50, ha “riscritto” un territorio e ridefinito le aspettative dei suoi abitanti.

Come cambierà l’OCCUPAZIONE nel prossimo futuro, dopo la riconversione?

PERMEABILITÀ

Questo viaggio mi ha permesso di osservare e riflettere sulla PERMEABILITÀ delle metropoli rispetto al territorio che le circonda.

Le forme architettoniche si accostano fondendosi in una dimensione surreale e hanno facilitato la crescita della “polis”

RIDISEGNARE

RIDISEGNARE il paesaggio contribuisce a creare una nuova mappa geopolitica dove la presenza di idrocarburi e materie prime atte a fornire energia non saranno più tra gli indicatori primari della ricchezza di un paese.

RISPARMIO

Il conto è presto fatto: dal 1950 ad oggi la popolazione del mondo è triplicata, passando da 2,6 a 7,7 miliardi di individui.

Lo sfruttamento del suolo e delle materie prime deve essere rivisto.

La produzione agricola deve “aggiornarsi” con l’avvento di nuovi sistemi di coltivazione.

A Ostellato sono stati creati oltre 31 ettari di serre per agricoltura idroponica che permette di coltivare ortaggi con un RISPARMIO di terreno e di acqua di oltre il 70% rispetto ai sistemi tradizionali.

SCELTE

94.143: è questo il numero di smartphone, confezione compresa, che un singolo container che fa da sfondo a questa fotografia può trasportare.

Ora è questione di fare delle SCELTE; ad esempio: ne consegniamo qualche decina di unità al punto vendita o li spediamo uno ad uno a casa del singolo consumatore.

Il calcolo dei chilometri che una singola confezione percorre dalla fabbrica al consumatore è un numero che non mi prendo la fatica di calcolare, ma se portiamo uno ad uno gli smartphone al cliente finale che dista in media solo 10 km dal porto sarebbe come percorrere per 23 volte il giro dell’equatore.

Questa è solo una delle molte scelte che dovremmo fare per rendere sostenibile il nostro impatto sul pianeta.

UTOPIA

Non serve cercarli, si vedono distintamente nel paesaggio, a volte sono il prodotto del singolo altre della collettività: mi riferisco a quei progetti che non hanno avuto una vita.

UTOPIA o grande sogno?

Scegliere la definizione più adatta dipende dal nostro stato d’animo. La cosa certa è che entrambe definiscono una realtà mai nata.

STRATIFICAZIONE

La simbiosi tra centri abitati e di produzione mi ha sempre interessato. Quali sono gli equilibri che la mantengono in vita? Quali sono le relazioni che li collegano?

Passato il Ticino non si può non notare il Polo Industriale San Martino attivo per il trattamento e lo stoccaggio di idrocarburi.

Trecate è il centro abitato ad esso collegato; storicamente nasce da un insediamento romano e da allora ha attraversato la storia del nostro paese. Nell’800, durante l’industrializzazione, divenne un centro prevalentemente tessile e dagli anni ’50 muta in un polo chimico.

La STRATIFICAZIONE di questi periodi fa parte dell’attuale paesaggio

VARCO

Al concetto di globalizzazione si fonde il concetto di VARCO, inteso come centro di arrivo o partenza per il transito e lo smistamento.

La dislocazione dei luoghi di ingresso o uscita dal nostro territorio e le loro dimensioni raccontano gli effetti delle interconnessioni tra i popoli e i loro mercati.

Questi spazi sono, inoltre, indicatori della attuale capacità di gestione dell’impatto ambientale e stimolano la ricerca di soluzioni per il futuro.

VIRTUALE

Le nuove tecnologie hanno avuto un impatto disgregante sulla società?

In parte sì, infatti passare dal grande schermo al cinema mobile significa passare dalla fruizione plurale a quella individuale.

Al contempo, però, ha reso possibile la creazione di nuove agorà VIRTUALI, dei “non luoghi” dove vivere una realtà costituita da esperienze collettive “a distanza”.

Quale habitat sceglieremo per la nostra comunità nel futuro?